”Quando giù nel Tavoliere tutto arde la calura a Panni, sull’altopiano Pan Monte Sario, si gode la frescura“ *
 Già il titolo ci porta a pensare di un paese dove paesaggio incontaminato e tanta aria salubre si intrecciano fra loro creando un territorio da favola, un mondo affascinante.
A prima vista può sembrare un paese difficile eppure quei luoghi custodiscono autentiche riserve naturalistiche che meritano di essere visitate. Per questo armatevi di macchina fotografica e via, fra colline, boschi, ruscelli che saranno la scenografia del vostro vagabondare e godervi appieno il bel paesino di montagna che si chiama Panni in provincia di Foggia.
Godetevi le stradine del paese, gli uccelli, il verde, l’aria incontaminata a testimonianza di un territorio ancora sano. Alla fine, dopo tanto girovagare per il paese e fra queste bellezze naturali, un pò di relax sicuramente vi farà bene. Non aspettatevi grandi cose, ma parlate con la gente, entrate nei piccoli negozi, sedetevi sulle panchine della passeggiata del Castello, godetevi le prelibatezze della cucina locale. Guardate tutto l’insieme ed avrete in regalo la sensazione di aver scoperto un mondo sconosciuto e da favola riportandovi indietro nel tempo; visitate questa perla del Subappenino.
Una passeggiata nel bosco, in silenzio, riempiendosi i polmoni del profumo della resina dei pini, mentre la luce filtra tra i rami. Un pomeriggio di relax, sdraiate su un morbido tappeto di erba rivolgendo lo sguardo al cielo.
Da quanto tempo non ti concedi una pausa d’immersione nella Natura? Intanto chiudi gli occhi e non sarà difficile materializzare nella tua mente questi possibili scenari.
La sensazione che ne trarrai sarà d’immediato benessere, La Natura fa parte di noi, ma di cui ci siamo dimenticati.
Aristotele scriveva che “il medico cura, la Natura guarisce”
Panni vi aspetta con tutte le sue sagre, con tutti i suoi prodotti, con tutti i gioielli del suo territorio, con tutta la sua Natura. .

2-Esperienze

Anniversario
**
Oggi, se ancora fossi con noi,
festeggeremmo i tuoi trent’anni.
Il nostro tempo, però, per te
si è fermato, figlio adorato,
da cinque anni ormai.
Cinque grevi macigni
che schiacciano il cuore,
cinque lunghi silenzi
iniziati appena ieri.
Per te l’eternità infinita
per noi l’eternità
che ci separa da te.
Il ricordo ci sostiene
e colma di te
questo spazio interminabile.
Più dolce era il vero,
più amaro è il rimpianto,
più forte il desio
di ritrovarsi alfine

******…******

Incapacità
**
Vorrei ridere,
sentire l’aria gorgogliare
nella gola fino ad inebriare
il cervello, ossigenandolo,
per alleggerire la cappa
che mi grava addosso.
Vorrei ridere,
sentire il gioioso suono
di una mia risata sincera
per vedere rinascere
in me l’allegria,
per guardare con occhio diverso
questo mio mondo
che mi delude
ogni giorno di più.
Vorrei ridere,
ma come si fa!?:
credo di averlo dimenticato…

******…******

Comments are closed.