Siccità
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Malinconico appare il cielo
ma non piove;
assetata la terra spera,
spera da mesi.
Le grandi crepe polverose
sembrano ferite aperte
in un corpo agonizzante.
Come da bocche oranti
sale l’estremo sospiro,
l’ultima preghiera:
“Scendi benigna, pioggia,
a spegnere l’arsura,
rendi nuovamente feconde
queste arse zolle;
permetti al sudato lavoro
di ottenere ancora buoni frutti!”
Risponde il cielo commosso:
una, due… tante lacrime
inondano la terra
che, grata, le beve
avidamente…
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Voce amica
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Grillo canterino
che rallegri la solitaria sera,
accendi nell’animo i ricordi.
Antonio amava i grilli;
una volta, ragazzo,
ne aveva catturati due
a Panni e li tenne
in una gabbietta a lungo,
perché, “voleva studiarli”.
Una mattina mi disse:
“Mamma, oggi i grilli
sembrano tristi,
li voglio liberare!”
Con delicatezza li pose
nella pianta più rigogliosa
del nostro terrazzo,
nella stessa pianta donde proviene
il tuo insistente canto.
Grillo canterino
che cerchi di rallegrare
la mia solitaria sera,
vero sei
o frutto della fantasia?
Canta ancora ti prego,
tienimi compagnia…!
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