Erice
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Abbarbicata sul monte
da cui prendi il nome,
protesa verso il cielo
in un anelito di eternità
Erice, tu vivi
un tempo senza età!
Museo all’aperto mostri il meglio
di passate civiltà.
Il Tempo ti è amico:
la patina che riveste
la tua chiesa matrice,
sembra un manto
che vivifica le pietre,
l’erosione un merletto
che le impreziosisce.
Dallo splendido mare
su cui ti affacci
come aereo promontorio,
Poseidone eleva lievi vapori
che ti avvolgono tutta;
sono forse il rimpianto
per il suo giovane figlio
ucciso dal forte Eracle
in una delle sue fatiche,
o soavi veli per celare
la sua splendida sposa
agli sguardi indiscreti
dei suoi tanti ammiratori?!
E Venere è lì nel Castello
gigante che sfida i secoli
per proteggerla ancora.
Come turista sono arrivata,
curiosa di conoscere
un posto nuovo
da tanti decantato;
tra i giardini profumati
e nelle tue viuzze,
in modo così sapiente
ed artisticamente acciottolate,
ho respirato ed assaporato
la tua atmosfera
fatata, ammaliante
e tu, Erice, per le emozioni
che in me hai suscitato
mi hai, con semplicità,
a far parte chiamata
della tua innegabile eternità.
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Baia delle zagare
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Sul mare t’accoglie
l’-Hotel dei faraglioni-
con ampie vetrate arcuate,
splendidi occhi curiosi
che scrutano il mare,
che s’empiono di cielo e sole
nel riverbero dorato dell’onda.
Tutto è poesia…
il candore della scogliera,
il gioioso volo dei gabbiani,
lo sfrecciare rapido
delle rondinelle marine
sotto l’arco del bel faraglione,
i ciottoli levigati
che celano mille misteri
che mente attenta e fantasiosa
coglie e sa apprezzare.
Tutto è melodia…
lo stormire delle fronde,
il frinire delle cicale,
lo sciabordare leggero
dell’onda nelle canne
del sorprendente scoglio
a mò d’organo semiaffondato.
Tutto è armonia…
il profumo intenso delle zagare,
i suoni e i colori si fondono
in sorprendente bellezza.
Dio ha, in questa baia,
voluto riprodurre per noi
un angolo del Paradiso
per non dimenticare
il luogo donde proveniamo
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