Costa amalfitana
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Giornata splendida
di questo fine ottobre
che sa più di primavera
che d’autunno,
natura aspra ed affascinante
che l’uomo,
sebbene ce l’abbia messa tutta,
non è riuscito a sciupare.
Monti terrazzati
per ospitare ordinati agrumeti,
ville fastose
nei posti più impensati
non hanno trasformato
la naturale bellezza
di questo luogo incantato.
Il mare placido
si culla da solo, senza vento;
la superficie s’increspa lievemente,
mossa da invisibili correnti,
senza alito di vento
e dona
uno spettacolo inusitato
in cui qualche vela bianca
e qualche scia argentata
creano piacevoli contrasti
col blu intenso dell’acqua.
Nelle gole incontaminate
l’azzurro delle campanule
vivacizza il verde scuro
della vegetazione spontanea
e l’aspra roccia
a picco sul mare.
Scorci mozza-fiato,
emozioni intense
si susseguono ad ogni curva
della tortuosa strada.
L’occhio non si stanca
di guardare, di ammirare
ma io mi sento
quasi fuori posto
in tanta maestosa bellezza!
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Tramonto
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Il mare è una tavola,
azzurro intenso e tranquillo;
il cielo, rosa e celeste,
vi si specchia con riflessi dorati
ed accarezza l’orizzonte
in cui si staglia nitida
anche la costa calabra.
La luna piena
fa capolino sulla collina
più orientale di Salerno
e, col suo faccione sorridente,
ammicca divertita
al sole che la saluta
giocando a nascondino
dietro la scogliera di Ravello.
Magnanima elargisce
la sua luce argentata
per contrastare le incipienti tenebre
che rendono più cupo il mare
e cancellano le rosee scie
che il sole, nel suo calare,
aveva disegnato
nell’ampio cielo azzurro.
Il mare, il cielo, le case,
tutto diventa irreale, madreperlato
poi, lentamente, si annulla
e rimane solo, tremolante,
il riflesso argenteo sul mare…
Improvvise spuntano mille luci
sulla terraferma e la trasformano
in un presepe vivente.
La mente, scevra da ogni pensiero,
piacevolmente vi si perde…
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