Gabbiano
*
Solo, tutto il giorno
appollaiato sullo scoglio
simile ad un panciuto
gnomo addormentato,
grigio gabbiano triste
cosa c’è?
Le piume un po’ arruffate
l’aria strana, desolata
danno l’idea che a malapena
sei scampato dal rogo
che ieri ha imbrunito
la candida scogliera del Gargano.
Sembri una sentinella
che protegge l’umido sonno
del suo immobile amico
ma egli tacito non ti vede;
non bada certo a te
ma ti ospita sereno.
Tu ami il suo silenzio,
cerchi la solitudine
e sei grato alla tua roccia
per l’asilo discreto
che ti permette indisturbato
di pensare…
**
Penso
*
Vola il pensiero
annullando le distanze,
spazia la mente,
senza ostacoli o divieti
tra passato e presente.
Tutto diventa possibile:
posso abbracciarti piccino,
cullarti, coccolarti,
asciugarti le lacrime del primo distacco,
guidarti con amore,
spianare gli ostacoli
alle tue nuove esperienze.
Sento viva l’ansia per i primi ritardi,
per la lontananza da casa.
Ti ammiro diventare uomo,
lottare per le cose che ami,
tremo per le insofferenze,
le inevitabili incomprensioni.
Un tempo…
sorridevo per i mille sogni
che ogni mattino rinnovavi;
ora dove è finita
la valanga delle tue idee?
Come può una vita
essere e non essere
nel volgere di un attimo,
e che resta di essa?
Su questa terra il ricordo,
solo il ricordo…
Il ricordo che ti porta
ancora in vita,
che non permette al Tempo
di stendere, inesorabile,
la sua patina d’oblio
sulla tua giovinezza!
**
Dolce sensazione
*
Un lieve fruscio
ovattato, soave
sento accanto a me;
sei tu, figlio mio
che, silenzioso, m’aiuti
ad accettare ancora
questa mia vita
troppo triste senza te,
a colmare il gran vuoto
della tua repentina assenza?
Se chiudo gli occhi
rivedo il tuo sorriso,
risento la tua voce,
la tua risata argentina.
Se piango, se piango
perché mi manchi tanto,
diventa più forte il fruscio
ed un soffio gentile sfiora
dolcemente la mia nuca
e lievemente le spalle.
E’ una carezza
che riesce a calmarmi,
la tua carezza
che mi ridona serenità.
Vorrei tanto voltarmi
ma temo di perderti
come Orfeo la sua Euridice;
so che non potrei vederti
e godo della tua carezza
come di un dono divino.