Vivere
*
Vivere perché, per chi?
Forse solo per quest’amore
che sento in me.
Nacque come un fiore precoce
sbocciato ai primi zefiri
quasi inconsapevolmente,
cullato dalle note dell’”Edera”
malvisto, oltraggiato, tradito.
Arditamente ha affrontato
le tempeste della vita ;
ha cercato in sé la forza
per esistere, crescere, imporsi.
Imporsi a che, a chi?
Forse solo a me stessa.
Ora è la mia spinta vitale,
l’unica luce in tanto buio.
“Signore, Tu che l’hai santificato,
proteggi questo mio sentimento,
conservami l’emozione,
la sicurezza della sua forza.
Fa’ che il profumo del fiore precoce
rimanga sempre intenso, forte,
capace di farmi ancora volare
in cieli limpidi, gioiosi!”
**
Emozione
*
Ventenni eravamo, monte Faito,
con la vespa giungemmo
e in cima alla tua vetta
trovammo, semplice
come il disegno di un bimbo,
una chiesetta;
unico ornamento la croce
che si stagliava nitida
nel grande cielo limpido.
Entrammo, pregammo:
eravamo contenti, appagati.
Fuori la nostra gioia
diventò incantesimo,
la sacra soglia non c’era più,
il mondo era sparito:
un manto soffice di nubi
avvolgeva la tua montagna.
Eravamo unici abitatori
di un mondo irreale.
Rapiti, emozionati
tra le candide nubi
rimanemmo abbracciati,
stupefatti da quell’esperienza
unica, inusitata .
Dov’era il mondo
e noi cos’eravamo?
Come una grande ala angelica,
una brezza leggera
scoprì il mare all’orizzonte ,
poi, lentamente ,
la splendida costa ridente
ed infine, il verde prepotente
delle tue falde profumate.
Decidemmo allora che,
in quel Paradiso
ci saremmo sposati :
il velo da sposa diventava
lieve, dolce propaggine
del segno augurale
che Dio ci donava.
**
L’oasi
*
Galoppi, povero cuore mio,
galoppi come un cavallo impaurito,
in una landa sperduta.
Dove tende il tuo andare?
Cosa vorresti trovare?
Non il leopardiano baratro
che tutto inghiotte e annulla;
in questo deserto tu cerchi un’oasi,
un’oasi dove sostare ,
ove dissetarti ad acqua di sorgente.
Galoppa, allora, ancora più forte,
sii più agile, più veloce
-alla fine di ogni corsa
c’è sempre un premio-
e se l’affanno ti opprime
scaccialo,
se il dolore è grande
stringi i denti e vola,
diventa Pegaso!
Lascia la povertà,
la meschinità di questa terra
e cerca oltre le nubi,
negli spazi infiniti,
la tua spiritualità ,
la tua oasi di fede,
l’acqua fresca e pura
che annulli l’arsura
e acquieti l’anima.
**