- Reazione
Lasciami andare,
non tenermi più legata;
lasciami partire
per una meta imprecisata:
non sopporto questa gabbia
che non è neanche dorata.
I miei sogni son falliti
le illusioni seppellite
Cosa ancora mi trattiene?,
quest’amore indolenzito,
forse un poco compatito,
certamente non capito?
Troppe botte ha sopportato,
la capacità di assorbire
l’ha ormai esaurita.
Cosa ancora può donare?
Su se stesso accartocciato
come rifiuto abbandonato,
chi lo può ancora desiderare?
Come tarlo nel cervello
la depressione mi consuma:
sento d’essere un inutile fardello.
- Apparenza
Il gigantesco Orione
col suo fedele Sirio
si pavoneggia luminoso
nel grande cielo blu.
L’aria è fredda, serena
e promette brina
nella notte invernale.
Splendida costellazione
sprizzi forza
e susciti invidia
per il tuo superiore distacco!
Facile è il tuo andare,
la tua apparente immobilità
ti dona sicurezza, serenità.
Ti guardo e ti ammiro:
vorrei, come te,
non avere problemi!
Improvviso si leva
il vento di tramontana
portando nuvole nere,
minacciose…
Un lampo serpeggiante
fende l’aria,
trema Orione nell’immensità,
Sirio guaisce, chiede protezione…
Tremulo, vacillante lume
anche la tua esistenza
è lotta, sofferenza!
Niente è facile nell’ Universo
e l’uomo, per sostenere
la sua naturale precarietà
s’aggrappa alla speranza
che, tacita amica,
l’accompagna verso l’eternità.
- Bestia
Scusami bestia se,
per indicare un uomo cattivo,
uso il tuo nome…
Tu sei migliore di lui,
segui l’istinto naturale
per perseguire un sublime fine:
la procreazione e della specie
la conservazione.
Egli non è certo vittima
inconsapevole di tale istinto
e per sfuggire alle responsabilità
pensa all’aborto…
Solo quando gli fa comodo
usa la ragione
e, si nasconde, poi,
dietro le naturali pulsioni.
Si nasconde dietro un dito,
come sicuro paravento,
e, forse, neanche coglie
la sua meschinità evidente.
Cerca di giustificare
la sua cattiveria, l’incapacità
di dare sacralità
ai sentimenti,ai luoghi, agli atti,
alle parole, alle promesse…
Grano mischia a paglia
con una tale disinvoltura
da destare sgomento, paura.
Scusami ancora bestia;
mai più chiamerò così
un uomo cattivo.
Dovrò cercare più in basso
un adeguato appellativo!