- Terzo millennio
L’uomo ti ha salutato festoso
con mille botti,
con auguri sinceri
con sospirata speranza,
di tempi migliori.
Tu, invece, sei entrato
con venti di bufera,
con tuoni di cannoni,
con sibili di missili “intelligenti”.
Da oriente, donde proviene
la stella amica,
sono divampate fiamme ostili.
In nome di un Dio,
spiritualmente incomprensibile,
si è armata la mano
di giovani incuranti
della propria e dell’altrui vita,
contro vittime che, ignare,
vivevano il loro quotidiano.
Uccelli di ferro,
con volo maligno,
hanno infranto i simboli
del progresso moderno
seminando morte e lutti,
suscitando inquietudine e paura
negli animi di chi viveva
tranquillo, sicuro
la sua anonima normalità.
- Dualità
Il “Ponte Vecchio” si specchia
nell’ Arno e, come la vita,
offre di sé due immagini
una reale, pratica
l’altra tremula, sognante.
L’una stempera l’altra
e dona all’antico monumento
un fascino particolare.
Anche la vita diventa più interessante,
più degna d’essere vissuta,
se in essa splendono i due soli,
l’uno nascente e l’altro calante,
che Marco dipinge insieme
nei suoi originali quadri.
Abbiamo bisogno tutti
di questa dualità che ci aiuta
a colorare la quotidianità,
a realizzare i nostri sogni
senza perdere di vista la realtà.