A Venere
*
Docile a te mi abbandonai,
i battiti del mio cuore ai tuoi mischiai.
Dolce era sentirsi amata
ed un gran tempio a te dedicai.
Dall’ampia finestra istoriata
luride arpie, però, sono entrate:
il tabernacolo hanno insozzato.
Ora la tua vestale, fantasma attonito,
come Ofelia tra queste rovine vaga
alla ricerca di un angolo pulito
dove rinvigorire il tuo sacro fuoco
che, umile scintilla, tra le concave mani
ancora brilla.
Rifugio
*
Perfino nell’angolo più buio
della notte ti ho cercato
ma non ti ho trovato!
Delusa, nel luogo più recondito
del mio cuore mi sono rifugiata
e lì, proprio lì, ti ho ritrovato:
sereno mi avevi aspettato,
sapevi che sarei arrivata!
Come me un nascondino
avevi cercato per sfuggire
alla grande cattiveria umana
che tutto riesce a sciupare
anche i sentimenti più puri
e disinteressati…
Al tuo abbraccio mi rassereno:
Amore non mi abbandonare
solo con te riesco ancora a sognare!