Diffidenza
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Quando più inaspettatamente
precipiti nell’abisso della disperazione
tanto più arduo è risalirne;
se non ci sono appigli
da solo te li dovrai costruire,
ogni spuntone di roccia,
ogni radice scoperta dovrai saggiare.
In quella pietra sporgente,
in quella mano che credevi amica,
ora prevedi l’inganno,
leggi la menzogna, l’offesa
e la mano, già protesa,
inorridita si ritira:
più forte è la paura
della tua fiduciosa natura.
La diffidenza ormai ti guida:
fidarti puoi solo della tua mente.
La sporgente pietra tocchi cautamente,
non ti sbagliavi, tentenna;
sfiorare non osi quella mano,
troppo triste sarebbe la riprova
che avevi ragione.
Cerchi con le dita di costruire
un gradino su cui salire:
un rovo ti punge,
una scheggia ti taglia.
Guardi le tue dita sanguinanti:
“Vale la pena combattere
contro tanta cattiveria,
accettare tanta umiliazione?!”
Forse sarebbe meglio,
certamente più facile,
lasciarsi scivolare verso il fondo,
rinunciare per sempre
a questo falso mondo.
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Tenerezza
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Lieve come una farfalla
le sfiora la mano:
forte messaggio d’amore.
Dolce ma insistente
lo sguardo la scruta
per cogliere ogni emozione.
Scivolano le dita,
leggere ma sicure,
sul morbido braccio nudo.
Due anime si uniscono,
con tenero abbandono,
in abbraccio d’amore.
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