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4-I molteplici volti dell’amore

A mio marito affinchè colga
l’Amore come scintilla divina
che vivifica l’animo umano.

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Amore cosmico
*
Amore, profondo sentimento
dalle mille sfaccettature,
meravigliosa facoltà umana
che permette all’anima
di vincere e superare la fisicità,
nasci come spontaneo attaccamento
del nascituro alla madre
suo naturale assiduo sostegno.
Ti manifesti nascondendoti
dietro gioie, ansie, sospiri,
emozioni, atti gentili e risentimenti.
Sei dono supremo per chi ama,
tenerezza irrinunciabile
in questo nostro cammino umano.
Dura diventa la vita,
difficile senza il tuo calore:
anche le cose più belle
perdono la loro attrattiva
se manchi tu…;
con te, invece, anche il poco
diventa tanto, appagante.
Tu, insieme al Dolore, doni
ad ogni uomo le ali necessarie
al sublime volo verso l’eternità.
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Insolita dolcezza
*

Sei entrato nella mia vita
come un raggio di sole,
senza far rumore,
come una cosa bella, naturale.
Un fortuito incontro in pulman,
un breve viaggio
– dalla stazione a Panni-,
un parlar semplice, spontaneo,
lo stare vicini nello stesso sedile
senza malizia, con simpatia.
Non sapevo dare un nome
a quella dolcezza insolita
che sentivo in me.
Eri Amore ma non ti riconobbi:
non ne avevo esperienza,
troppo era giovane il mio cuore.
Solo più tardi
di te presi coscienza:
mi ti svelò un bocciolo di rosa!

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Giovinezza
*

Non invidiare,
dolce fanciulla inquieta,
la rondine che, garrula,
annuncia la primavera,
la nube lieve
che gioca col sole
o l’onda spumeggiante
che bacia la scogliera.
No, non invidiare
il vento che, impetuoso,
governa il mondo
o il gallo che, puntuale,
riporta agli uomini il mattino
o il fiore splendido
che l’aria profuma.
Rasserena il cuore,
dove passi tu
sboccia l’Amore!

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Passeggiata ristoratrice

*

Oggi è una bella giornata,
fresca ma senza vento,
il sole si diverte a giocare
con le ombre
sul viale dell’antico castello.
E’ inverno
ma la natura pare,
assorbita la recente nevicata,
svegliarsi come a primavera.
Tra le rocce fanno capolino
l’erbacee piante spontanee
che fra un mese fioriranno,
il muschio copre l’umida
corteccia degli alberi
e brilla al sole
come splendido smeraldo.
L’occhio è appagato e, curioso,
cerca ogni elemento nuovo
per gioire…
Solo il cuore
rimane un po’ incerto:
non riesce a scacciare la malinconia.
Ma ecco l’amico,
l’amico che torna sui suoi passi
per salutarci,
per mostrarci simpatia…
Le parole sgorgano spontanee,
sincere; i ricordi lontani
diventono presente,
il cuore si schiude al sorriso,
l’anima si distende
in un attimo senza tempo.
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Narcisismo

*

Arrossiscono le adolescenti
al suo sguardo prolungato.
Sorridono compiaciute le donne,
maliziosamente sollecitate
dalle sue simpatiche battute.
Si bea lui,
malcelando sotto i baffi
il sorriso soddisfatto
del suo appagato narcisismo,
incurante di chi, guardandolo,
si sente stringere il cuore
ed annebbiare la mente.
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Adolescenza
*
Sono ormai lontani i giorni
in cui tu, valoroso principe Michele,
mi elargivi la tua protezione
che io, indifesa farfalla Vanessa,
per celia ti chiedevo.
Ora, la tua prestanza fisica,
la tua voce diventata
improvvisamente profonda,
la smania d’incontrare gli amici
mi dicono che stai crescendo.
Non avere fretta nipotino mio!
Vivere è come bere
un buon bicchiere di vino:
se lo tracanni
ti dona un senso di stordimento
ma non ne apprezzi il profumo,
non ne cogli l’aroma
o la forza del suo calore.
Scegli con cura il volto
da dare al sentimento
che ti urge nel petto:
la vita non è una gara
a chi arriva prima.
Non ti lasciar sfuggire
la complicità di uno sguardo furtivo,
la tenerezza di camminare
mano nella mano,
la dolcezza di guardarsi
negli occhi tanto intensamente
da cogliere l’animo
di chi ti è accanto.
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Il mio mare

*

Come l’onda del mare
che leggera s’infrange
su uno scoglio lontano
il tuo amore per me.

Lievemente mi sfiora
con le dita di viola
e m’imbeve di sè.

Tutto intorno il deserto,
niente altro io vedo:
vivo solo di te.

Se dovesse finire
arido sasso sarei,
niente più apprezzerei:
il mio mare sei tu.
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2 aprile 2005

*

Siamo tutti qui trepidanti
con un lume in mano
imploranti un miracolo
che non avverrà…
La tua candela si è
ormai spenta,
il tuo parlare a fatica
non ci commuoverà più.
Ci sei entrato nel cuore
fin dai primi incontri
con i tuoi errori linguistici,
con la tua paterna bontà,
i tuoi forti ammonimenti
e la grande sofferenza
che ti rendeva fragile, umano.
Nella tua laboriosa vita
hai coniugato con entusiasmo
i verbi amare e soffrire
in tutti i modi e in tutti i tempi.
Ora che il tuo corpo è vinto
accogli con serenità il trapasso,
lo vivi con fede e dignità
senza dimenticare i giovani
che tanto hai amato e,
amore genera amore,
essi sono venuti compatti
a cantare, a pregare per te,
amici nel tuo ultimo viaggio.
Due pezzetti di cielo
erano i tuoi occhi
che ora non si sono spenti
ma dilatati e, manto celeste,
abbracciano tutta l’umanità
in nome di quella pace
che hai sempre cercato
nel tuo lungo pontificato.
Addio papa attivo, coraggioso;
la tua santità oggi
aleggia possente nell’aria
aiutaci dall’alto a migliorare
questo nostro povero mondo
illuminando le menti
dei nostri giovani forgiati
ai tuoi alti insegnamenti.
Noi rimaniamo qui attoniti
col nostro lume in mano,
attoniti ma sereni,
certi che la mano benigna
che deviò, allora, il colpo mortale,
ora amorevolmente ti guida
verso l’Altissimo, santo tra i santi.
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** **

Delusione
*
Avevo una certezza:
il tuo amore.
Era la mia forza,
l’ancora a cui legare
le mie debolezze,
la mia fragilità.
Il mio dolore si stemperava
al suo calore;
era una mano da stringere
per superare l’angoscia.
Ora che si è rivelato falso
a cosa mi appoggerò?
Fluttuo nel vuoto
senza un appiglio,
dove finirò?
Era perfetto
solo nella mia mente:
l’avevo idealizzato!
Ora, caduto dal suo piedistallo,
appare come un mucchio
di pietre scheggiate,
aride pietre
che feriscono il cuore.

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*****

Presenza

*

Suoni indistinti
portati dal vento
avvolgono la mente
e mi parlano di te.
Un’onda di ricordi
fa palpitare il cuore
e rinnova il dolore.
Sibila incessante il vento
creando un vortice
intorno al mio cuore
d’emozioni, di desideri,
di speranze…
Sei tu, figlio,
che vieni a trovarmi,
che, come vento,
giochi coi miei capelli,
accarezzi il mio viso,
sussurri al mio orecchio?!
Non riesco a decifrare
il tuo nuovo linguaggio
ma ti sento qui,
avverto la tua vitalità.
Ti sento qui
e porgo il volto al vento
per assaporare la tua presenza,
per sentire il tuo affetto,
per stringerti al petto
evanescente sostanza
fatta di vento.

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*****

Angoscia

*

Spento si è il mio orizzonte,
l’arcobaleno che lo rischiarava
si è, all’improvviso,frantumato,
i suoi colori si sono mischiati
in una poltiglia densa e scura
che turba la mente
ed inaridisce il cuore.
Attonita brancolo nel buio,
incapace di trovare
una via d’uscita,
una nuova dimensione
alla mia inutile vita.
Svuotata mi sento
di ogni vitalità:
tutto ciò in cui credevo
mi appare ingannevole
nè riesco ad agognare altro.
Non ho più sogni,
non ho più aspirazioni,
solo una grande angoscia
m’attanaglia il cuore.

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Richiamo

*

Panni è tutta innevata,
la valle in cui tu riposi
brilla candida
all’unico raggio di sole
che prepotente filtra
da nuvole ancora minacciose.
Sembra quasi che tu
mi dica: ” Son qua,
tra tanto candore
non ti sbagliare!”
Come potrei figlio,
se ogni giorno
lo sguardo ed il cuore
corrono insistentemente a te?
Quella luce sembra un faro;
il richiamo è forte, irrinunciabile
ed il cuore, novello Icaro,
intrepido prende il volo
per un lungo abbraccio d’amore.

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*****

Diffidenza

*

Quando più inaspettatamente
precipiti nell’abisso della disperazione
tanto più arduo è risalirne;
se non ci sono appigli
da solo te li dovrai costruire,
ogni spuntone di roccia,
ogni radice scoperta dovrai saggiare.
In quella pietra sporgente,
in quella mano che credevi amica,
ora prevedi l’inganno,
leggi la menzogna, l’offesa
e la mano, già protesa,
inorridita si ritira:
più forte è la paura
della tua fiduciosa natura.
La diffidenza ormai ti guida:
fidarti puoi solo della tua mente.
La sporgente pietra tocchi cautamente,
non ti sbagliavi, tentenna;
sfiorare non osi quella mano,
troppo triste sarebbe la riprova
che avevi ragione.
Cerchi con le dita di costruire
un gradino su cui salire:
un rovo ti punge,
una scheggia ti taglia.
Guardi le tue dita sanguinanti:
“Vale la pena combattere
contro tanta cattiveria,
accettare tanta umiliazione?!”
Forse sarebbe meglio,
certamente più facile,
lasciarsi scivolare verso il fondo,
rinunciare per sempre
a questo falso mondo.

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Tenerezza

*

Lieve come una farfalla
le sfiora la mano:
forte messaggio d’amore.

Dolce ma insistente
lo sguardo la scruta
per cogliere ogni emozione.

Scivolano le dita,
leggere ma sicure,
sul morbido braccio nudo.

Due anime si uniscono,
con tenero abbandono,
in abbraccio d’amore.
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*****
Utopia
*
Ancora una volta,
come l’araba fenice,
conviene che tu risorga
dalle tue ceneri.
Fa’ che il famoso motto
di Orazio diventi,
anche se solo apparentemente,
il tuo unico credo.
Non sai vivere
senza ricordare il passato
o accarezzare il futuro?
Vivi, allora, a modo tuo
ma il tuo mondo tienilo
esclusivamente per te,
non permettere a nessuno
di farne parte;
solo così, forse, riuscirai
ad impedire che qualcuno
te lo sciupi.
E’ un mondo utopistico:
ora lo sai!
“Carpe diem” agli occhi di tutti
ma, dentro di te, non inaridire
la tua splendida fantasia,
coltiva ancora i tuoi sogni,
lascia vivere solo i ricordi belli.
In questo tuo esclusivo mondo
rifugiarti potrai
quando la realtà quotidiana
non saprai più sopportare!

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*****

Eredità
*
Se dovessi far testamento
lascerei a mio marito
il ricordo del mio amore
fatto di dolce abnegazione,
di silenzi coinvolgenti
e pieni d’intesa,
di parole dette con garbo
e sempre misurate,
di atti gentili e mille tenerezze.
Il mio cuore gli lascerei
perchè possa tenerlo vivo
con la fiamma del “suo” amore.

Alle mie figlie, invece, lascerei
un unico insegnamento:
“volersi bene senza fraintendimenti”.
Volersi bene è una ricchezza
che aiuta a vivere pienamente,
illumuna i momenti bui
e tristi della vita,
raddoppia le gioie
che si possono condividere.
Lascerei loro le mie braccia
perchè sentano la forza
del mio materno affetto.

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*****

Pace
*
Pace va cercando
il mio cuore gonfio di tormento,
pace anela la mente
colma di gravi, amari pensieri…
Oh, potessi essere io
la candida, spumeggiante scia
che si disperde
nel perlaceo mare settembrino
e, persistere, solo,
come puro pensiero d’amore!

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Gelo
*
Congelata è l’anima mia;
ecco la vedo, chiara,
avvolta da ghiaccio trasparente.
Arida mi sento senza lei,
un corpo privo d’emozioni,
annichilita, quasi annullata.
Quale calore potrà sciogliere
quella barriera ghiacciata,
quale forza saprà ridarmi
la mia dimenzione più bella,
più vera…?
Rivoglio la libertà di sognare,
la gioia della mia fantasia,
l’intima emozione dei sentimenti,
la spontaneità del mio sorriso,
la fiduciosa armonia della vita!
Rivoglio me stessa ma…
ma non riesco a liberare
dalla sua gelida prigione
l’anima mia che, mesta,
ancora mi sorride e m’invita
a riprendere in mano la mia vita.

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Orme
*
Con la neve
siamo venuti a trovarti,
il cancello è aperto
ma nessuno è entrato:
il manto è immacolato.
Solo le nostre orme
vi si stampano nitide,
ma non lo sciupano:
son forme d’amore,
di sentimento profondo,
d’ansia sincera
che ci portano a te.
In questo silenzio
ovattato e perfetto
s’instaura un afflato
d’amore tra noi;
in questo candore
l’anima avverte
lievi sussurri d’infinito…
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San Pietro
*

Opera imponente, maestosa,
avvolgi con le tue colonne
il visitatore in caldo
abbraccio spirituale.
Frutto sei d’uomini illustri,
ispirati da Mente Superiore,
che, qui, hanno profuso ingegno
e materiale prezioso.
Ognuno si sente piccolo,
formica quasi, in questo brulichio
e crede, forse, di cogliere
una parvenza del Divino.
Tu, Cristo gigantesco,
che conosci e condividi
tutte le ansie umane,
dall’alto della tua lignea croce
osservi ogni cosa…
Il tuo sguardo severo
diventa tenero, pietoso,
lievemente s’insinua nel profondo
e scioglie la mia angoscia lacrime
trasformandola in calde,
copiose lacrime liberatorie
che inondano il viso
e danno ali all’anima mia
che, nuda, vola leggera,
sfiora l’alta volta istoriata
e, per un attimo, assapora
l’eternità…

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*****

Una lacrima

*

Un’ansia indicibile
affanna il mio cuore:
un altro tuo compleanno
da vivere senza te.
Cosa avresti fatto,
come ti saresti
ancora trasformato?
Cerco di immaginare
ma la tua figura fissa rimane
negli occhi e nella mente.
Solo una lacrima
riga il mio volto:
una nuova ruga
d’amore e di dolore!

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Esigenza

*

Ho bisogno di coccole,
di languide carezze,
di frasi sussurrate,
di tacite offerte,
di baci prolungati.

Un pieno di tenerezze
alimenta il nostro amore
e rende sopportabili
gli affanni della vita.

Ho bisogno di coccole
e le voglio da te,
l’unica persona che
mi fa sentire viva.

Ho bisogno di coccole
e le voglio da te
perchè i nostri cuori,
battendo all’unisono,
dolcemente si completino!

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*****

Il rimbombo del cuore

*

Tutto intorno a me è pace, silenzio
eppure sento l’inquietudine,
il rimbombo sordo del mio cuore.
Non trova pace la mia ansia,
il dolore per la tua assenza!
I desideri del cuore e della mente
coincidono: vogliono te.
Ti vogliono anche se sanno
che non potranno più averti,
sentirti, vederti…
possono solo amarti
e questo amore rimbomba,
cresce prepotente nel cuore,
lo sento pulsare nella mente.
E’ un turbine
che mi avvolge e mi porta lontano
alla ricerca, vana ricerca
di chi non può più tornare.

*****
*****

Ossessione

*

Cupi pensieri
affollano la mente
che trema e vacilla.
Anima inquieta
spegni nell’oblio
la tua ossessione.
Sciogli i capelli di seta,
abbraccia un morbido
cuscino di piume
e dormi…
Cerca nel sogno
del tuo amore l’incanto
soffocato dall’inganno,
scovalo nei profondi meandri
del cuore ferito;
liberalo dalle catene
invisibili delle menzogne
e riportalo alla luce
impalpabile, delicato.
Ammantati del suo splendore,
ritorna nuovamente serena.
Fortunata te
che, in questo mondo
falso e violento,
nutri ancora sentimenti,
moti gentili dell’animo,
profonde, sincere emozioni,
tenere sensazioni!

*****
*****

Dormiveglia

*

Tra veglia e sonno
ti sento accanto a me;
sembri così reale
che ti posso accarezzare
e tra le dita permane
il profumo di te.
Un sorriso splendido
illumina il tuo viso,
mi entra nel cuore
donandomi allegria.
Lo so che è un’illusione,
che mai più tornerai
ma questa sensazione
vorrei non finisse mai.
La vita è vuota
da quando non ci sei,
la fantasia solo
può colmarla di te.
Dolce sogno rimani,
non allontanarti da me.

*****
*****

Il tuo nome

*

Affiderò il tuo nome al vento,
allo zefiro gentile,
alla fredda bora pungente,
all’incostante favonio,
al caldo scirocco soffocante,
al soffio frizzante del mattino
e tu mi sarai sempre vicino.
Ad ogni movimento d’aria
risuonerà il tuo nome
ed eco gli farà il mio cuore.

*****
*****

Trasporto

*

Piove, improvvisamente,
sull’estiva camiciola
che diventa trasparente
ed evidenzia il merletto
dell’intimo corsetto.

Pronta la mano si protende
alla ricerca del morbido seno
dal capezzolo rosa
che turgido risponde
all’audace carezza amorosa.

All’acqua piovana si disseta,
con trasporto amoroso,
l’avida bocca vogliosa:
son baci appassionati
sull’umida pelle abbronzata.

Difficile è tenere a bada
l’irruenza dell’innamorato!

*****
*****

Cuore

*

Avevo un sogno
e me l’hanno rubato:
era lieve, gentile,
fatto d’amore e di poesia.
Con esso volavo serena
in cieli limpidi, giuliva;
da morbide nuvole rosa
mi lasciavo cullare
senza vedere il male
che mi circondava.
Strappato han l’ali
al mio bel sogno,
giace il cuore
sulla sabbia rovente
di mille tradimenti.
E’ legge sacra per te:
nella vita non c’è
che un unico grande amore.
Volare più non potrai
povero cuore!

*****
*****
Rigenerarsi

*

Quando si fa sera
ed il dolore si acquieta
tra le righe di una preghiera,
sento rinascere nel cuore
la forza del mio giovanile amore,
la purezza di un sentimento
che sovrasta ogni risentimento.
Nasce come da una sorgente
inesauribile d’acqua spumeggiante,
si sprigiona in mille cascatelle
e inonda tutto il mio essere
trascinandomi in una dimensione diversa.
E’ come un unguento miracoloso
che rimargina ogni ferita
e dona un benessere favoloso;
è come un bel sogno
che non annulla l’amara realtà
ma certamente per un po’ l’allontana
e mi fa sentire viva, palpitante!
Rigenera in me la capacità di lottare,
mi elargisce vitalità:
lentamente vince la depressione
ed io mi sento libera, serena.
E’ un dono o una patologia?
Non so!
Certamente è un pozzo,
un pozzo di cui non scorgo il fondo,
in cui butto ogni mia amarezza,
ogni negativa umana esperienza
per sentire le spalle più leggere
e la mente più fresca.

****..****
****..****

Risorsa

*
Quando ti sentirai solo
e la tristezza t’attanaglia il cuore
ricordati di me,
ripensa al nostro amore
ed un caldo raggio di sole
ancora illuminerà l’orizzonte.
Quando sarai felice
e avrai voglia di volare,
ricordati di me
e accanto a te mi troverai.
Si vola meglio in due,
mano nella mano,
con un sorriso complice
che rallegri la traversata.

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*****

Estremo desio

*

Vorrei morire,
morire d’inedia
in un bosco ceduo
e trovare, tra le smorte foglie,
un posto idoneo alle mie spoglie.
Vorrei, nel lento trapasso,
che il mio cuore si sciogliesse
e lentamente fluisse,
lungo le radici secolari,
fino al centro della terra
per cercare il mistero
dell’umana esistenza
e salisse poi, come linfa vitale,
fino al ramo più alto
dell’agile pioppo svettante.
L’argentee foglie canterine
affiderebbero al vento
l’arcano mistero
e, forse, l’uomo avrebbe
una vita più serena
e potrebbe incontrare l’amore
senza scontrarsi cento volte
col dolore…!

*****
*****

Nero di seppia

*

Sulla cresta dell’onda,
serena, vivevi il tuo mondo;
l’amore, però, ha spruzzato
nero di seppia
nell’azzurro perlato.
Che gran peccato!

Nell’acque, repentinamente turbate,
perle di lucida rugiada
rotolano dagli occhi offuscati.
Commosso il mare le serra
in splendide conchiglie dorate.
Non possono andare sprecate!

*****
*****

Desiderio costante

*

Come ferro rovente
il ricordo brucia la mente,
il dolore, in qualche modo sopito,
riesplode improvviso…,
l’oggi si confonde con l’ieri
ed il dramma rivive
come attuale, presente…
Dove sei figlio?
Quando e come mai
ti potrò riabbracciare?
Il desiderio costante
dura ormai da oltre dieci anni,
vive cocente nel cuore anelante.
Quando potrò soddisfarlo?
Ci sarà un momento
in cui la mia mano sfiorerà la tua,
in cui l’impossibile si realizzerà?
Se la morte solamente
compiere potrà questo miracolo,
la invoco col cuore e con la mente:
“Vieni sorella Morte, vieni,
prendi in cambio questo mio corpo,
donami la gioia, l’indicibile gioia
di rivedere mio figlio!”

*****
*****

A Venere
*
Docile a te mi abbandonai,
i battiti del mio cuore ai tuoi mischiai.
Dolce era sentirsi amata
ed un gran tempio a te dedicai.
Dall’ampia finestra istoriata
luride arpie, però, sono entrate:
il tabernacolo hanno insozzato.
Ora la tua vestale, fantasma attonito,
come Ofelia tra queste rovine vaga
alla ricerca di un angolo pulito
dove rinvigorire il tuo sacro fuoco
che, umile scintilla, tra le concave mani
ancora brilla.

Rifugio
*

Perfino nell’angolo più buio
della notte ti ho cercato
ma non ti ho trovato!
Delusa, nel luogo più recondito
del mio cuore mi sono rifugiata
e lì, proprio lì, ti ho ritrovato:
sereno mi avevi aspettato,
sapevi che sarei arrivata!
Come me un nascondino
avevi cercato per sfuggire
alla grande cattiveria umana
che tutto riesce a sciupare
anche i sentimenti più puri
e disinteressati…
Al tuo abbraccio mi rassereno:
Amore non mi abbandonare
solo con te riesco ancora a sognare!


Verso

*

Verso dove? Verso chi?
Verso cosa?
Verso il mistero della vita!
La rosa affida al vento
i suoi petali vermigli
che si disperdono,
per il soffio ora lieve,
ora possente o vorticoso,
verso molteplici direzioni.
Verso cosa?
Verso il Tutto o il Nulla?
Verso il fine ultimo
del nostro umano cammino!
Tutti tendiamo ad un sol punto,
tutti secondo le nostre capacità.
I suoni, i colori, le parole,
il lavoro,le lacrime o il dolore
sono scale che costruiamo verso…
… verso quell’Essere
che prima d’essere Tutto era Uno,
per ricostruirne l’unicità
in caldo abbraccio d’Amore.

*****
*****

La mia forza

*

L’amore è per me
un caldo raggio di sole
che mi indica la via
e, quando più pesto è il buio
tanto più esso sfavilla.
Quando nel dolore della vita
la speranza vacilla,
come nodoso bastone
offre sostegno sicuro
all’incerto mio passo.
Se fiduciosa m’appoggio
in rosario si sgrana
per avvicinarmi a Dio
perchè l’Amore permane,
nella dubbiosa mente umana,
l’unica scala possibile,
l’unica forma intelligibile
del Suo grande mistero.

*****
*****

fine