”Quando giù nel Tavoliere tutto arde la calura a Panni, sull’altopiano Pan Monte Sario, si gode la frescura“ *
 Già il titolo ci porta a pensare di un paese dove paesaggio incontaminato e tanta aria salubre si intrecciano fra loro creando un territorio da favola, un mondo affascinante.
A prima vista può sembrare un paese difficile eppure quei luoghi custodiscono autentiche riserve naturalistiche che meritano di essere visitate. Per questo armatevi di macchina fotografica e via, fra colline, boschi, ruscelli che saranno la scenografia del vostro vagabondare e godervi appieno il bel paesino di montagna che si chiama Panni in provincia di Foggia.
Godetevi le stradine del paese, gli uccelli, il verde, l’aria incontaminata a testimonianza di un territorio ancora sano. Alla fine, dopo tanto girovagare per il paese e fra queste bellezze naturali, un pò di relax sicuramente vi farà bene. Non aspettatevi grandi cose, ma parlate con la gente, entrate nei piccoli negozi, sedetevi sulle panchine della passeggiata del Castello, godetevi le prelibatezze della cucina locale. Guardate tutto l’insieme ed avrete in regalo la sensazione di aver scoperto un mondo sconosciuto e da favola riportandovi indietro nel tempo; visitate questa perla del Subappenino.
Una passeggiata nel bosco, in silenzio, riempiendosi i polmoni del profumo della resina dei pini, mentre la luce filtra tra i rami. Un pomeriggio di relax, sdraiate su un morbido tappeto di erba rivolgendo lo sguardo al cielo.
Da quanto tempo non ti concedi una pausa d’immersione nella Natura? Intanto chiudi gli occhi e non sarà difficile materializzare nella tua mente questi possibili scenari.
La sensazione che ne trarrai sarà d’immediato benessere, La Natura fa parte di noi, ma di cui ci siamo dimenticati.
Aristotele scriveva che “il medico cura, la Natura guarisce”
Panni vi aspetta con tutte le sue sagre, con tutti i suoi prodotti, con tutti i gioielli del suo territorio, con tutta la sua Natura. .

1-Intimo percorso

Luce divina
*
Un raggio di sole
colpisce il portafiori di cristallo
e manda sul foglio in cui scrivo,
sprazzi di luce.
Mille tonalità di colori,
un’ iride di magia
trasforma il foglio bianco
in tavolozza variopinta,
viva, palpitante.
Così la Fede colora
il grigiore della vita umana,
accendendo in noi la speranza
di un mondo diverso,
migliore, a cui tendere.
**
Prodigio
*
Un graffio di luna
e qualche flebile lume
nel cielo ormai scuro
sono compagni ai miei pensieri
che spaziano in questa profondità
fingendosi varie realtà
“Cosa c’è al di là
di questa oscurità?
Dove, figlio, sei tu approdato
fuori della nostra realtà?
Nuovi orizzonti hai scoperto
che appagano il tuo”io”
o soffri per la tua vita
così precocemente spenta?
Rispondimi, figlio amato
e perduto, dammi un segno
in questa notte oscura
che grava sul cuore
e non mi lascia dormire.
Dove posso immaginarti
ancora ridente e sognante
il futuro che mai vivrai?
Profonda è la mia ansia,
cocente, struggente il dolore
aiutami a sopportarli…”
Improvvisa, una fulgida stella cadente
disegna un arco di luce
tra cielo e terra!!!
**
Le due parti
*
Avevi ragione tu
dotto professore Florio!
In un compito in classe
avevi diviso la vita
in due distinte parti;
una fatta per sognare
l’altra per rimpiangere
le cose invano sognate.
Io contestai la traccia:
vivevo la mia giovinezza
e volevo affrontare
il futuro con ottimismo,
con gioiosa fiducia
di realizzare i miei sogni.
Temevo un po’ il tuo giudizio
ma tu non solo apprezzasti
il mio lavoro,anzi…
lo commentasti con un sorriso;
tu sempre rigoroso e severo
non ne sprecavi molti,
specie in classe.
Tra trenta elaborati tristi
avevi accolto il mio
con bonarietà paterna:
io ti chiedevo di sorridere
per scrollarmi di dosso
la malinconia della traccia
e tu me lo permettevi…
La vita, eri certo, poi,
avrebbe fatto le tue veci.
I sogni che allora coltivavo
li ho tutti realizzati:
con serena determinatezza
ho scelto la mia strada
senza farmi tentare
da inutili illusioni.
Ho affrontato la vita
con dignità e coraggio
e nelle cupe avversità
ho valorizzato la positiva
faccia della medaglia.
Pensavo di avere la ricetta
per evitare l’arrivo
di quella seconda parte.
Il Fato, però, non si elude;
la Morte che falcia
sia l’erba secca che i fiori,
ha reciso come un fiore,
il sogno mio più grande
che rimpiangerò per sempre!
**

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