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AMMINISTRATORE
MUSICA DI SOTTOFONDO
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- LIBRI
- LA MIA VITA CON PAPÀ
- 00-Prefazione
- 01-capitolo primo
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- 17-capitolo diciassettesimo
- 18-capitolo diciottesimo
- SQUARCI DI VITA
- 01-Quella treccia
- 02-Un regalo determinante
- 03-Incontro casuale
- 04-Consigli di altri tempi
- 05-Tragedia sfiorata
- 06-Daniele
- 07-Una vita difficile
- 08-Una dolce leggenda
- 09-Esperienza sconvolgente
- 10-I fiori di Agnese
- 11-L’orco
- 12-L’idea fissa
- 13-Un presepe su misura
- 14-La recita scolastica
- 15-Un caro amico
- 16-Svolazzino
- 17-I Miei Fratelli
- 18-Meglio Così
- 19-La Forza dell’Amore
- 20-Tigrana
- 21-Le Fontane
- 22-I giorni della merla
- 23-Nostalgia
- 24-Esperienza di corsia
- 25-Siamo sempre tutti in fila
- 26-Ad ogni epoca il suo linguaggio
- 27-Saggia decisione
- 28-Storia di una spilla
- 29-Alle porte della realtà
- VADEMECUM DEL BUON SENSO
- LA MIA VITA CON PAPÀ
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IL MIO PRIMO ARTICOLO
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28-Storia di una spilla
Era un gioiello di famiglia, suo nonno l’aveva portata dall’America insieme a tanti altri regali e l’aveva donato ad Angela, la figlia maggiore che però, sbadatamente, l’aveva smarrita. La sorella minore, Maria, dopo circa un anno l’aveva notata al petto di una donna che, ormai si sentiva padrona legittima della spilla che aveva trovata per strada e con il suo saper fare era riuscita a farsela consegnare.Il nonno, per un senso di rigida giustizia e per impartire una lezione alla figlia sbadata, decise che la spilla appartenesse a chi l’aveva recuperata. Sua madre l’aveva custodita gelosamente, indossandola nelle occasioni più importanti e con molta cura. Rivisse l’emozione e la solennità del momento in cui la mamma gliela aveva appuntata sul cappotto il giorno della laurea e calde lacrime le scivolarono sul viso incontenibili. Quella spilla era carica di ricordi e la rendevano agli occhi di Marta ancora più preziosa dei
diamanti che l’illuminavano e si ripromise che essa sarebbe stata il regalo di laurea della sua bimba che ora le saltellava intorno felice dell’insolito disordine e della libertà di poter toccare tutto senza essere ripresa. Marta dimenticò il suo oneroso compito, si perse nei ricordi illudendosi di avere ancora accanto a se le persone care che non c’erano più. Risentì la voce pacata ed armoniosa della nonna, la sua dolce affabilità, la sua disponibilità a realizzare e soddisfare ogni suo desiderio; anche nei capricci l’assecondava convinta che i nonni sono chiamati a viziare i propri nipoti, ad amarli non ad imporre loro regole educative. Era bello stare con lei, ridere e giocare con lei che si faceva bambina anche nelle marachelle.
Rivide il papà severo e nel contempo tenero coi figli e specialmente con lei che era l’ultima della nidiata; ricordò i suoi modi gentili anche nella fermezza, i suoi rimproveri non erano mai offensivi ma tendevano a chiarire le situazioni, a farle capire ed affrontare con dignità e correttezza. Con lui c’era sempre qualcosa da imparare per migliorarsi, per vivere adeguatamente la vita senza incorrere in errori di cui, poi, pentirsi.
Ed ecco la mamma, attiva e diretta si faceva in quattro per tutti con gioiosa disponibilità ma guai a farle un affronto non meritato, ti sfuggiva dalle mani e ti portava il broncio per una settimana. La sua voce era festosa, la sua risata spontanea e sonora, contagiosa e piacevole.
una miriade di ricordi felici passò in rassegna la mente di Marta, vivide emozioni rallegrarono il suo cuore ed avrebbe rivissuto ancora mille altri ricordi se la sua piccola non l’avesse richiamata alla realtà: “Mamma ho fame!”. La mattinata era volata via senza che Marta se ne accorgesse ma era felice; avrebbe preparato un pranzo veloce ma gustoso anche se non avvertiva appetito soddisfatta pienamente dalle emozioni rivissute. Il cambio poteva aspettare …!