”Quando giù nel Tavoliere tutto arde la calura a Panni, sull’altopiano Pan Monte Sario, si gode la frescura“ *
 Già il titolo ci porta a pensare di un paese dove paesaggio incontaminato e tanta aria salubre si intrecciano fra loro creando un territorio da favola, un mondo affascinante.
A prima vista può sembrare un paese difficile eppure quei luoghi custodiscono autentiche riserve naturalistiche che meritano di essere visitate. Per questo armatevi di macchina fotografica e via, fra colline, boschi, ruscelli che saranno la scenografia del vostro vagabondare e godervi appieno il bel paesino di montagna che si chiama Panni in provincia di Foggia.
Godetevi le stradine del paese, gli uccelli, il verde, l’aria incontaminata a testimonianza di un territorio ancora sano. Alla fine, dopo tanto girovagare per il paese e fra queste bellezze naturali, un pò di relax sicuramente vi farà bene. Non aspettatevi grandi cose, ma parlate con la gente, entrate nei piccoli negozi, sedetevi sulle panchine della passeggiata del Castello, godetevi le prelibatezze della cucina locale. Guardate tutto l’insieme ed avrete in regalo la sensazione di aver scoperto un mondo sconosciuto e da favola riportandovi indietro nel tempo; visitate questa perla del Subappenino.
Una passeggiata nel bosco, in silenzio, riempiendosi i polmoni del profumo della resina dei pini, mentre la luce filtra tra i rami. Un pomeriggio di relax, sdraiate su un morbido tappeto di erba rivolgendo lo sguardo al cielo.
Da quanto tempo non ti concedi una pausa d’immersione nella Natura? Intanto chiudi gli occhi e non sarà difficile materializzare nella tua mente questi possibili scenari.
La sensazione che ne trarrai sarà d’immediato benessere, La Natura fa parte di noi, ma di cui ci siamo dimenticati.
Aristotele scriveva che “il medico cura, la Natura guarisce”
Panni vi aspetta con tutte le sue sagre, con tutti i suoi prodotti, con tutti i gioielli del suo territorio, con tutta la sua Natura. .

10-I fiori di Agnese

In viaggio di nozze Emilia e Giorgio si erano recati a visitare le Alpi ed avevano pernottato in un paesino situato in

una verdeggiante valle ai piedi delle Dolomiti.

Al mattino, mano nella mano, avevano deciso di incamminarsi nel bosco che circondava il piccolo paese ed Emilia si era

attardata a raccogliere alcuni fiori per ricordare il luogo visitato.

Nel rientrare, al limitare del bosco si erano imbattuti in un vecchietto un po’ curvo che, guardando i fiori colti da Emilia, le

aveva sussurrato con un filo di voce:

“Sono belli vero?…Sono i fiori che Agnese ha voluto rallegrassero il sottobosco!” Una lacrima, lunga e silenziosa, gli

aveva solcato il volto e l’emozione troncato il discorso.

La sposina sensibile e delicata, gli si era avvicinata chiedendogli: “Chi è Agnese?” Sorrise il nonnino alla premura

della giovane e:”Era la mia adorata moglie -disse- Mi ha lasciato solo armai da anni, ma il suo ricordo è chiuso nel mio

cuore vivido!”. “Parlami di lei se ti fa piacere!” Egli, come invitato a nozze, cominciò a raccontare l’amore che aveva

vissuto con la sua Agnese, un amore contrastato dai genitori di lei che li aveva portati ad allontanarsi dal loro città

d’origine ed a rifugiarsi in quella valle accogliente dove si erano sposati ed avevano allestito un fornitissimo vivaio

di piante e fiori.

Non avevano avuto figli ma erano stati felici insieme e si erano sempre sostenuti con il loro grande amore.

“Poi, e qui l’uomo divenne triste, poi Agnese si ammalò: non usciva più di casa, l’unico suo interesse era di invasare

e curare i semi dei suoi fiori preferiti. Ne aveva messi tanti a dimora- continuò- vedete sono tutti allineati davanti al

mio negozio” ed indicò il vivaio poco distante.

Erano veramente tante le piante fiorite che formavano ala variopinta all’ingresso del negozio.

“Quando morì -riprese il nonnino con voce velata dalla tristezza- mi chiese di spargere i semi dei suoi fiori anche nel

bosco dove lei amava passeggiare in modo che tutti ne potessero gioire e forse ricordarsi di lei.”

Emilia era commossa, abbracciò il vecchino assicurandolo che avrebbe conservato gelosamente il ricordo del loro incontro

ed egli volle regalarle alcuni bulbi di quei bellissimi fiori, così da portare anche in luoghi lontani il ricordo della

sua cara Agnese.

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