”Quando giù nel Tavoliere tutto arde la calura a Panni, sull’altopiano Pan Monte Sario, si gode la frescura“ *
 Già il titolo ci porta a pensare di un paese dove paesaggio incontaminato e tanta aria salubre si intrecciano fra loro creando un territorio da favola, un mondo affascinante.
A prima vista può sembrare un paese difficile eppure quei luoghi custodiscono autentiche riserve naturalistiche che meritano di essere visitate. Per questo armatevi di macchina fotografica e via, fra colline, boschi, ruscelli che saranno la scenografia del vostro vagabondare e godervi appieno il bel paesino di montagna che si chiama Panni in provincia di Foggia.
Godetevi le stradine del paese, gli uccelli, il verde, l’aria incontaminata a testimonianza di un territorio ancora sano. Alla fine, dopo tanto girovagare per il paese e fra queste bellezze naturali, un pò di relax sicuramente vi farà bene. Non aspettatevi grandi cose, ma parlate con la gente, entrate nei piccoli negozi, sedetevi sulle panchine della passeggiata del Castello, godetevi le prelibatezze della cucina locale. Guardate tutto l’insieme ed avrete in regalo la sensazione di aver scoperto un mondo sconosciuto e da favola riportandovi indietro nel tempo; visitate questa perla del Subappenino.
Una passeggiata nel bosco, in silenzio, riempiendosi i polmoni del profumo della resina dei pini, mentre la luce filtra tra i rami. Un pomeriggio di relax, sdraiate su un morbido tappeto di erba rivolgendo lo sguardo al cielo.
Da quanto tempo non ti concedi una pausa d’immersione nella Natura? Intanto chiudi gli occhi e non sarà difficile materializzare nella tua mente questi possibili scenari.
La sensazione che ne trarrai sarà d’immediato benessere, La Natura fa parte di noi, ma di cui ci siamo dimenticati.
Aristotele scriveva che “il medico cura, la Natura guarisce”
Panni vi aspetta con tutte le sue sagre, con tutti i suoi prodotti, con tutti i gioielli del suo territorio, con tutta la sua Natura. .

19-La Forza dell’Amore

LA FORZA DELL’AMORE
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La nonna aveva allestito un maestoso presepe in ricorrenza delle festività natalizie e la nipotina ammirava, estasiata, le statuine in movimento: la tenera dolcezza della Madonnina che presentava ai visitatori il Bambinello coprendolo e scoprendolo con il lenzuolino, l’emozione di san Giuseppe nell’adorare il piccolo Gesù, l’Angelo che osannava l’arrivo del Messia, i Magi che, ossequiosi, offrivano i loro preziosi doni al Bimbo nell’umile mangiatoia, il ritmico battere del martello del ciabattino e la fontana che zampillava canterina.
Osservando i vari alberi che vivificavano lo sfondo la ragazza osservò:”Nonna, perchè tra gli alberi carichi di frutti uno ha le foglie d’oro?” ” Oh, per quello mi sono ispirata ad un’antica leggenda natalizia che mi raccontava mia nonna quando ero bambina.” Nonna, ti prego raccontala anche a me!” La nonna, felice per la richiesta, prese a narrare.
“Quando Gesù venne al mondo, nel campo intorno alla stalla che lo ospitava c’erano molti alberi superbi di poter offrire al Signore i loro frutti invernali; solo un albero era quasi spoglio perchè aveva elargito i suoi frutti nella stagione estiva e si rammaricava per non avere, come gli altri, qualcosa da donare al Neonato.
Ebbe, però, un’idea: le poche foglie che ancora non erano cadute dai suoi rami le avrebbe usate come piccoli
strumenti musicali per addormentare dolcemente il Piccolo. Chiese alle sue radici di fare b uno sforzo assicurandogli ancora un po’ di linfa per mantenere in vita le foglie ormai ingiallite. Gesù colse l’Amore che
animava l’albero gentile e lo premiò ricoprendo le sue foglie con lamine d’oro che, mosse dal vento, suonavano
le più dolci ninnananne del mondo.”
“Grazie nonna, è una leggenda bellissima! Mi ha fatto capire che qualcosa offerta con amore, anche se piccola,
diventa importante per chi la riceve ed, inoltre, incarna profondamente lo spirito del Natale.”
La nonna abbracciò con trasporto la sua nipotina emozionata ed ammirata per la maturità della sua riflessione.

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